"Pensate ad ogni piatto come se fosse una poesia. Non è sufficiente dire che ua pietanza è commestibile o che le parole sono scritte correttamente. Dov'è la bellezza in questa alchimia? Dov'è la sua natura divina?"
"Ma è soltanto cibo, Auguste"
"Forse quando lo chef è qualcun altro. Ma quando io vi porgo questo piatto, vi do il nutrimento di cui avete bisogno per continuare a vivere e intanto cambio la vostra visione del mondo. Vi offro una creazione che vi consente di guardare una carota fresca come non l'avete mai guardata prima, in una maniera che non solo ne palesa la bellezza, ma anche le inattese possibilità di radici sepolte nella terra...perchè io le faccio cantare. Conferisco nuova vita a questa carota che, mangiata, vi darà vita. Diventerà parte integrante della vostra pelle, dei vostri capelli, dei denti. E quindi, quando vi avvicinate a un piatto, dovrete domandarvi dov'è , nella sua bellezza, la prova dell'esistenza di dio, dov'è la prova del suo amore".
-Auguste Escoffier alla moglie Delphine. Tratto da Tartufi bianchi in inverno, di N.M. Kelby-
2 commenti:
Bellissimo!
non posso pormi queste domande guardando i miei panini allo zafferano... diverrei atea.....
hihihihi
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