lunedì 11 ottobre 2010

Il tramonto in una tazza

Stasera solo buio, freddo e nebbia che mi penetra dentro, nelle ferite mai rimarginate che spiano come bestie feroci i miei momenti di tristezza. Perciò starò qui, davanti a un piccolo fuoco che mi scaldi l'anima e mi circonderò solo di cose belle, perchè Bellezza è Verità e Verità è Bellezza, come scriveva Keats. E c'è troppa bellezza al mondo perchè questa vita non valga la pena di essere vissuta, ogni istante, sempre.



Portatemi il tramonto in una tazza -
Calcolate le caraffe del mattino
E ditemi quant'è la Rugiada -
Ditemi fin dove si spinge il mattino -
Ditemi a che ora va a dormire il tessitore
Che filò le vastità d'azzurro!
Scrivetemi quante note ci sono
Nell'estasi del nuovo Pettirosso
Fra gli attoniti rami -
Quanti viaggi fa la Tartaruga -
Quante coppe consuma l'Ape,
La Dissoluta di Rugiade!
Ancora, chi posò i piloni dell'Arcobaleno,
Ancora, chi guida le docili sfere
Con vimini di flessibile azzurro?
Di chi le dita che tendono le stalattiti -
Chi conta le perline della notte
Per vedere che nessuna manchi?
Chi costruì questa piccola Candida Casa
E chiuse così bene le finestre
Da impedire al mio spirito di vedere?
Chi mi farà uscire in qualche giorno di gala
Con strumenti per volare via,
Superando ogni Pomposità?
-Emily Dickinson-

1 commento:

Rosanna ha detto...

Ma sai che non conoscevo questo tuo blog? Che piacevole sorpresa, ti troverò qui ora?

Bel post mia cara, con le tue belle parole, sempre cariche di te, di quello che sei, anche nei piccoli pensieri quotidiani. Trovo la poesia stupenda, anche quella sembra appartenerti molto...
Bacio,
Ros